Silenzio d’amore che ama
Maria è la creatura più incredibile, il fiore della creazione, la meraviglia delle meraviglie, il capolavoro di Dio. Nel Vangelo però troviamo poco su di Lei. Non a caso, una delle sue caratteristiche è quella di essere stata sempre quel vuoto d’amore, quel silenzio d’amore che ama così perfettamente da attirare l’Amore, da lasciare che su quel foglio bianco che è la sua vita il Verbo potesse scrivere quello che vuole e attraverso di Lei si comunicasse a noi.
L’Amore divino quindi, attratto da Lei, dal suo amore e dal suo silenzio, non può non prendere dimora pienamente e perfettamente in questa creatura. Dio è attratto dalla sua umiltà.
Maria è la Piena di Grazia anche perché Lei ha avuto la Grazia dal Signore di essere liberata da un carcere ben peggiore da quello in cui qualcuno è stato magari qualche mese o qualche anno: il carcere del peccato, il carcere delle nostre passioni, delle nostre povertà, del nostro ‘ego’. Lei è l’Immacolata, la ‘senza macchia’, quindi veramente ha avuto la Grazia delle Grazie.
“Ha guardato all’umiltà della sua serva”!
Ma cos’è che guarda il Signore in Maria? Guarda la sua umiltà. Uno allora potrebbe dire: “Beh, ha guardato all’umiltà della sua serva proprio perché era senza macchia, perché era questo fiore della creazione, perché era così meravigliosa. Maria era proprio quella creatura che al Signore – diciamocelo – gli era riuscita un pochino meglio di tutte le altre. Quindi, ha guardato all’umiltà della sua serva perché era l’Immacolata”.
Se invece ascoltiamo bene la Parola di Dio ci accorgiamo che non è proprio così. Il profeta Isaia dice: “Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile”. Il Signore volge il suo sguardo sull’umile. Più riusciamo anche noi, come Maria, a vivere l’ umiltà, non solo il Signore ci volgerà il suo sguardo (attratto dall’umiltà che è una espressione grande dell’amore), ma ci riempie addirittura della sua Grazia: “Dio resiste ai superbi e agli umili dà la sua Grazia”.
E c’è un’altra parola molto forte che dice: “Odiosa al Signore è la superbia”.
Quindi, su chi Dio volgerà lo sguardo? Sull’umile! Non solo su Maria in quanto essere meraviglioso. Anche per tutti noi è così: l’umiltà attira lo sguardo del Signore nello stesso modo in cui noi, in una stanza buia, al momento in cui è accesa una luce ci viene immediatamente da guardare verso la luce stessa. Ecco, qualcosa di simile dovrebbe avvenire nel cielo: un cuore umile – e possiamo averlo anche noi come lo ha avuto Maria – è quella luce che attira subito lo sguardo di Dio.